venerdì 19 novembre 2010

Sento l'irrefrenabile voglia di prendere a craniate il muro.

Sto aspettando che Fede rientri da Roma, e nel mentre mi tengo occupata sfogandomi un po' qui. Ieri mi ero prefissa di scrivere, e avevo anche cercato una tazza della settimana per riprendere una buona abitudine che mi spingeva a scrivere con più continuità... ma nisba.

In realtà, non è che vada tutto a rotoli senza esclusione. Qualche prospettiva lavorativa è saltata fuori: il colloquio in cui speravo tanto nello scorso post è andato bene, ma alla fine si è rivelato diverso da quel che mi aspettavo. Ero partita con "un mio conoscente cerca uno che faccia un sito in Drupal" da parte di una ex collaboratrice, per poi scoprire che in realtà conoscere Drupal era solo un'appendice preferenziale: il modulo che dovevo compilare al colloquio era pieno di linguaggi di programmazione a me ignoti, e la società di consulenze in effetti mi proponeva un posto che avrebbe anche potuto avere a che fare con le mie competenze, ma solo accidentalmente. Sostanzialmente, si trattava nella più plausibile delle ipotesi di rinunciare al lato creativo della mia professione, limitandomi a potenziare quello informatico e spesso "programmativo". Diciamo che la cosa sulle prime mi ha spiazzato parecchio, e in generale in tutto il percorso "pre-assunzione" mi sono sentita il 90% delle volte assolutamente inadeguata, soprattutto nel momento in cui si è parlato del colloquio con un possibile futuro cliente (la mia assunzione è infatti vincolata a un contratto in cui ci sia bisogno di me) e il colloquio con quest'ultimo si preannunciava talmente impegnativo da richiedere un "tifo" sfegatato e continuo da parte del mio referente che voleva assicurarsi che io mi presentassi adeguatamente preparata tecnicamente al colloquio. Il cliente (grosso) in realtà avrebbe bisogno di me più lato tecnico che creativo, e quindi alla fine sarebbe anche una bella sfida, e il colloquio si è poi rivelato molto tranquillo e piacevole, ma tutto il contorno mi ha lasciato sensazioni piuttosto sgradevoli.
In tutto questo turbinio di pessimi presentimenti, alle porte di questo famoso colloquio topico con il cliente grosso, mi si è presentato un contatto in cui non speravo più, con una web agency importantissima di Bologna, che si è detta interessata alla mia professionalità, e che dovrebbe formalizzarmi una proposta entro... domani/oggi essendo che sono ormai le tre mentre scrivo. Il colloquio è stato bellissimo e l'ambiente è adorabile, giovane, flessibile, e professionalmente molto stimolante. Questa prospettiva ha riacceso il mio entusiasmo, tant'è vero che l'ho anche detto al mio referente, a un passo dal colloquio con il cliente grosso; lui è rimasto piuttosto spiazzato e ha proseguito ad aggiungere ricchi premi e cotillons alla loro proposta economica per convincermi ad essere assunta da loro e non dagli altri (cosa che mi ha fatto pensare che forse poi tanto inadeguata non dovrei essere). Francamente, a pelle spero che la proposta che deve arrivarmi dalla web agency sia accettabile, perchè se devo scegliere di cuore non ho il minimo dubbio... e vorrei dover evitare di scegliere con testa e portafoglio, ecco, per quanto le proposte della prima azienda alla fine possano anche indirizzarsi nel mio attuale campo di competenza più di quanto pensassi.
Insomma, in un modo o nell'altro alla fine la mia vita lavorativa futura pare si sistemerà.

Quello che invece continua a preoccuparmi al momento è la mia vita presente... visto che come previsto lo stipendio di ottobre è andato a fare un giro con quello di settembre, e chissà che non invitino anche quello di novembre (ultimo mese di lavoro in Vanity ufficiale), e visto che io ormai nelle tasche ho le ragnateline come i fumetti di Paperino. Il capo sostiene che la commercialista sta chiudendo i conti in modo da indicargli un importo preciso per far sì che lui possa fare un versamento in cassa e saldare i debiti dell'agenzia prima di chiuderla. Allo stesso tempo però sostiene in altri discorsi che l'unico vero creditore dell'agenzia sono io con i miei stipendi arretrati, quindi mi chiedo quanto possa essere difficile il conteggio che sta impegnando la commercialista da una settimana buona. Sta di fatto che non so veramente più come fare... fortuna che sono stata previdente e avevo una dispensa discreta, per cui in questi giorni qualcosa da mangiare lo trovo comunque in casa, e i pochi spiccioli che sono rimasti li uso per sfamare i coniglini, aiutata anche da Fede... anche se devo dire che per quanto riguarda me, in questi giorni sono talmente stressata che non mi ricordo nemmeno se, quando o cosa ho mangiato, ma soprattutto non mi ricordo nemmeno se avevo fame o no. Sul mobile in sala ho attaccato un postit con una lista della spesa che più che altro sembra una wishlist, con tutte le cose che sogno di comprarmi una volta che arriveranno i maledetti soldi. Certo, dopo questa situazione mi prefiggo di essere più previdente e mettere da parte più soldi, neanche da dire... ma è proprio dura per il momento. Nel mentre continuo a lavorare sperando di riuscire a tirare su qualcosa da qualche parte, ma il traguardo dei pagamenti è sempre lontano... spero di trovare presto una soluzione perchè i miei nervi non reggeranno ancora a lungo così :(

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