giovedì 22 marzo 2007

Ultima settimana.

Sabato sera.
Vino rosso. Un bicchiere di refosco e uno di morellino.
Rosa rossa. Stranamente, per una volta non ha mandato via l'ambulante coi fiori al primo colpo.
Sarà l'atmosfera, le candele, il posto.
Posto molto romantico. Un caffè in una viuzza laterale nel quartiere universitario. Ci saremo passati davanti una decina di volte, e la scelta questo sabato è caduta su quello.
Molto legno, ferro battuto, candele ovunque, tutto color crema. Tulipani, finti e dipinti, un po' ovunque, per via del nome. Bancone centrale pieno di cibo colorato. Pare abbia anche una terrazza sul retro con vista su uno dei canali di Bologna che si incontrano ogni tanto in centro (decidiamo che la visiteremo poi con la bella stagione). Colonna sonora, un tipo che canta a bassa voce (!! una rarità) Battisti e Bersani. Ci starebbe proprio bene Elisa, ma va bene lo stesso.
Due bicchieri di vino, una rosa rossa, e due cretini innamorati che ridono dei camerieri, mangiano capperi enormi (mamma che buoni *_*) e parlano, parlano, parlano.
Due anno precisi prima (tecnicamente l' "anniversario" cadrebbe il giorno successivo, ma non siamo pignoli) i due cretini passeggiavano in un parco di San Lazzaro parlando come stasera, e nessuno dei due probabilmente avrebbe mai pensato che sarebbero finiti così un giorno, col vino e le rose e le risate e gli sguardi e i baci e le passeggiate in centro e la mano nella mano e. Né lei avrebbe mai immaginato che quella passeggiata a San Lazzaro sarebbe stata galeotta e le avrebbe fatto perdere la testa per il suo allenatore con cui era stata a vedere una partita a Medicina (il cui esito avrebbe influito sulla classifica della propria squadra) insieme a Vins, con cui aveva preso un gelato siculo in via San Vitale sempre con Vins, e con cui, una volta riaccompagnato Vins, aveva sfogato la tensione da neo-single (fresca fresca da quel pomeriggio) chiacchierando e passeggiando in una delle prime sere calde per qualcosa come tre ore.
Buffo come anche le cose importanti e profonde possano nascere da momenti apparentemente normali.
La cretina in questione conserva tuttora nel portafoglio lo scontrino dell'acqua comprata in un bar poco lontano dal parco, perchè a forza di parlare a uno viene anche sete.
Il tempo quest'anno non consentiva di tornare sul luogo del delitto, ma il giorno è stato altrimenti festeggiato.

{il posto, per chi volesse provare: Opera Caffè e Tulipani, via Alessandrini 7, tel. 051 245122.}

Domenica e lunedì votati al calcetto. Campetto con i ragazzi, allenamento, partita lunedì. Dopo aver giocato anche venerdì sera, ho giurato che mai più farò l'errore di andare al campetto a giocare a ritmi maschili quando tra una partita e l'altra ci sono due giorni. Venerdì abbiamo perso, e secondo me anche male. Lunedì partita non splendida, ma vinta uno a zero. E una vittoria, soprattutto di questi tempi in cui le motivazioni sembrano scemare per tutte (e per il capitano alle volte è molto difficile continuare con il suo solito entusiasmo, e allora te lo credo che poi va a giocare a calcetto con i suoi amici e si disintegra...).
La paura di veder morire la squadra è sempre forte. Quando sento Fede che parla al futuro e mi dice cosa intende fare per l'anno prossimo, mi viene un po' di magone.
L'idea di smettere di giocare mi intristisce molto. Da quando ho scoperto questo mondo, amo tutto del calcetto. La corsa, fare spogliatoio, la doccia dopo, l'odore di canfora, il suono delle scarpe sul campo. Pensare di perdere tutte queste cose mi deprime parecchio.
Domani sera dovremmo fare un po' il punto della situazione sul discorso presenze, odierne e future. Vedremo.

Martedì, mercoledì e oggi votati indiscutibilmente al lavoro. Ho 400 cose in ballo, alcune anche urgenti, e non so davvero dove sbattere la testa se penso che le devo conciliare con tutto il resto. Ricomincerò a lavorare anche di notte? Spero di no, non so se il mio fisico reggerebbe ancora un periodo di superlavoro come quello di qualche mese fa. Cerchrò piuttosto di imparare a ottimizzare il tempo... i lavori in ballo sono tanti e qualcuno anche pagato bene, il che non sarebbe male, perchè ho 3 o 4 cose che vorrei comprarmi prossimamente e potrebbero essere un simpatico auto-premio alla fine degli sforzi. Le cose più grosse sono il sito di Nextend (mi piace un casino come sta venendo per ora!!), il blog di una scrittrice (Fiorenza Renda), finire il restyling di mybologna.it, la locandina dello spettacolo del 1 aprile in parrocchia da me (fortunatamente finita!, metterò quanto prima l'immagine in portfolio), la copertina del cd del gruppo di mio fratello, il logo di una futura famosa linea d'abbigliamento e il sito di una compagnia teatrale/cabarettistica, Oblivion. Sto giusto modellando dei riflettori con 3DStudio Max (anche questi finiranno in portfolio appena finiti) per fare il layout (a dire il vero anche un po' molto complesso), e questo post, che mi girava in testa da un po', è stata una piccola pausa.

Ora la pausa me la prendo direttamente anche dal computer e vado a lavarmi i capelli visto che sono attaccata qui dalle 9 di mattina e non ne posso più di scontornare i rendering dei riflettori.

Vi lascio con il solito momento musicale. Le foto che lo accompagnano viene da stoch.xchange e a dire il vero mi ispiravano molto per fare un nuovo layout in nero. Chissà che prima o poi non salti fuori sul serio.
La canzone invece [gentilmente scaricatami dalla Lau (alla quale ho appena rifatto la grafica del blog, quindi andatelo a vedere!!)] insieme a Still I della stessa autrice, è nella playlist di marzo a ciclo continuo.

How to save your life - Viola
How to save your life
from your mind tides
that of so many reasons
only leave your doubts

And I walk on the tip of my toes
and the second after
I'm squashed up against the wall
Like a bird in a cage
who's not able to fly
Like a bird who no longer
Can love the sky

Scared of the sun and scared of the height
They built a cage around you
And now that's what you like

How to save your life
from your mind tides
that of so many reasons
only leave your doubts

And I toss and turn in my bed
And my heart beats so fast that I just can't rest
And to close my eyes doesn't seem so kind
And I get this feeling like I'm about to die

Scared of the sun and scared of the height
They built a cage around you
And now that's what you like
Come as you are
Just follow your heart
Don't be shy to have faith
It's a lonely embrace

Come on come on come on
I need the strenght
The strenght that is gone

Nessun commento:

Posta un commento