mercoledì 10 marzo 2004

soundtrack: Automatic, Hikaru Utada

Vi copioincollo alcune citazioni dal film 28 giorni che ho visto di recente, con la bellissima-bravissima-issima Sandra Bullock e nientemeno che Viggo Mortensen [meglio noto come Aragorn, o L'Uomo Col Nome Di Un Mobile Ikea.]. e' un film davvero bello che fa capire tante cose. se in queste serate nevose non sapete che fare, guardatevelo. La storia parla della Bullock, avvezza all'uso di droga e alcool, che dopo aver distrutto una casa il giorno del matrimonio di sua sorella perche' era ubriaca fradicia, viene condannata a 28 giorni di terapia di disintossicazione... da cui imparera' molto.
Viggo e' mooolto diverso da Aragorn, quindi puo' darsi che lo riconosciate dopo un po'... io ci ho messo tre quarti di film, ma perche' non me l'aveva detto nessuno. io vi ho aiutato molto... ^__^ andaimo con le citazioni.

{sull'amore, monologo dello squilibrato in teerapia della situazione, con tanto di essse sputacchiosa - la famosa Esshe pershiana, per chi puo' capire... - un capolavoro di comicita'.}

"...ci sono momenti di affetto e in cui ti tieni per mano e segui lo stesso cammino... ma la strada si biforca sempre... come una forchetta. e a volte capita che tu devi andare da una parte della forchetta e lui dall'altra parte della forchetta. oh... o non so, la parte dietro della forchetta mentre tu vai avanti... e allora... ehr... [sbuffa]...o ha una forchetta da insalata, e tu un forchettone da arrosto, e... devi fare piu' strada, ma lui ha finito, perche' e' arrivato, e gli va di traverso un pezzo di sedano, e non... oh... o una forchetta da dolce, o tipo una di quelle, diciamo, forchettine da crostacei, da granchi, e tu cerchi di tirare fuori il granchio, lui e' di la' tu di qua che salti su quel grosso... forchettone da portata o simile... o su un mestolo, magari... [sbuffa]..."

{dialogo tra la Bullock e Andrea, la ragazzina con cui divide la camera [per me e' la sorella segreta di Drew Barrymore], che e' autolesionista.}
A: "tanto perche' tu lo sappia, non volevo farmi fuori o cose del genere..."
B: "ah, bene..."
A: "ogni tanto mi prende la voglia di tagliarmi..."
B: "...ma non fa male?"
A: "...fa sentire meglio..."
B: "meglio di come?!"
A: "di come stai sempre...!"

{la citazione clou, una vera perla.}
Il matto per antonomasia e' chi ripete lo stesso gesto all'infinito aspettandosi ogni volta un risultato diverso.

sorrisi e canzoni a tutti.

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