giovedì 18 settembre 2003

il mio morale e' cosi' basso che si impicca ad un bonsai. [Baglioni]

sono andata al Fermi a salutare qualche prof. piu' che altro a salutare Augusto, il mio ex prof di filo, e poi ho incrociato anche Zilio, la Galli e la Bassoli. e' buffo andare li' senza doverci studiare... insomma, fino a qualche mese fa al suono della campanella ricominciava la tortura, fa uno strano effetto stare in mezzo alla gente dell'intervallo senza dover trasalire e tornare in classe... ma parliamo di cose serie.
sono passata dal muretto fuori dal Fermi dove ho baciato per la prima volta Germa... il 26 aprile 2002. era venuto a prendermi da scuola, eravamo seduti a cavalcioni sul muretto di fronte alla banca, uno di fronte all'altro, io stavo parlando, a un certo punto mi sono voltata verso di lui e lui mi ha baciato. e' stato un momento dolcissimo. beh la nostra storia e' piena di momenti dolcissimi in effetti. come quando ci siamo incontrati per caso in piazzola, lui mi ha fermato con un dito contro la mano che avevo sul fianco e con un sorriso minuscolo e gli occhi che parlavano e dicevano mille cose, e tutto quello che mi e' uscito e' stato un "ciao" squallidissimo, mentre avrei voluto dirgli mille cose, avrei voluto dirgli quanto era romantico quel momento... oppure come il 25 maggio [a sei mesi esatti dal nostro primo incontro, anche se poi ci siamo conosciuti davvero solo il 6 aprile], giorno in cui mi ha detto ti amo... gli si leggeva negli occhi che doveva dirmi una cosa, io ho insistito venti minuti buoni... quando mi l'ha detto ho fatto un sorriso fino alle orecchie e gli ho risposto ..."ma sei matto?!", perche' mi aspettavo che mi dicesse qualunque cosa, ma non "ti amo"... e quanto avrei voluto dirgli "anch'io", ma avevo una paura... e adesso, ogni volta che lo vedo glie lo urlerei, lo scriverei sui muri a lettere cubitali, lo griderei dalla mia terrazza col megafono che lo amo, perche' gli voglio un bene incredibile... ma glie lo dico solo con gli occhi, quando lo vedo, perche' non e' mio, e non posso dirglielo. ma d'altronde, non posso non pensarlo. e lo penso, diamine. stare con lui e' come respirare aria diversa. con gli altri ragazzi con cui sono stata mi sentivo sempre come se dovessi interpretare un ruolo ben preciso per essere al posto in cui ero. con lui e' diverso, posso essere davvero come sono.
e l'ho perso.
...
mai rinunciare a qualcosa se non lo volete veramente voi, ragazzi.

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